Tesla, gli impianti Usa a scuola di cinese.

Dicembre 22, 2022

Quando una azienda incontra difficoltà a prendere il via cerca di selezionare i propri dipendenti top per aiutare anche gli altri a migliorare. E’ quello che sta facendo Tesla che ha mandato in missione negli Usa il capo del marchio in Cina, Tom Zhu, e un gruppo di suoi collaboratori per  risolvere i problemi di produzione negli Stati Uniti.

La decisione alimenta, tra l’altro, le voci interne al costruttore che guarda sempre con preoccupazione alle mille distrazioni nelle quali è impegnato il ceo Elon Musk, con alcuni investitori che vedrebbero di buon occhio un suo passo indietro in favore di qualche altro dirigente.   

Fabbriche nel mirino

Zhu, che guida le operazioni di Tesla in Asia, ha viaggiato – a partire dalla fine dell’estate – con un team che comprendeva il manager della gigafactory di Shanghai, Song Gang, verso gli stabilimenti del costruttore di elettriche in California e in Texas, dove ha lavorato fino alla settimana scorsa. La società non ha voluto confermare la notizia.

Tra i progetti a cui si è interessato il team di Shanghai c’è il Cybertruck, il prossimo nuovo modello di Tesla, che è stato a lungo rimandato, e le batterie. A Fremont, in particolare, l’attenzione si sarebbe concentrata sugli assemblaggi del sottoscocca della Model Y.

Sotto la guida di Zhu, Tesla Shanghai si è ripresa con forza dalle chiusure di quest’anno per portare il costruttore vicino al suo obiettivo di crescita del 50% per il 2022. Gli analisti si aspettano che la produzione si avvicini al 45%, in base alle previsioni per il quarto trimestre che si sta concludendo. Questo – e altri indizi – rafforza la convinzione che il capo asiatico del marchio potrebbe assumere un ruolo di maggiore importanza nel futuro.