“Non abbiamo tempo da perdere. L’Unione europea ha urgentemente bisogno di nuovi investimenti per evitare un’insidiosa deindustrializzazione e mantenere l’attrattiva del nostro continente come luogo per le tecnologie e i posti di lavoro del futuro”. A lanciare il grido di allarme è – tramite un post sul proprio profilo LinkedIn – il ceo di Volkswagen Thomas Schäfer.
Secondo il manager, lo scenario è preoccupante anche per la situazione dei costi energetici. “Se non riusciremo a ridurre i prezzi dell’energia in Germania e in Europa in modo rapido e affidabile, gli investimenti nella produzione ad alta intensità energetica o in nuove fabbriche di celle per batterie saranno di fatto impraticabili. La creazione di valore in questo settore avverrà altrove”.
Schäfer ha affermato che lo schema di cooperazione tra Francia e Germania in materia di politica industriale, presentato la scorsa settimana, “è carente in aree cruciali e non affronta le priorità previste”. Il ceo di Wolfsbug lamenta poi il fatto che tanto il suo Paese come il resto dell’Unione stiano “perdendo rapidamente la loro attrattiva e competitività“, mentre altri Paesi come Stati Uniti, Canada e Cina, tra gli altri, “stanno avanzando”.
“Sono molto preoccupato per l’attuale sviluppo degli investimenti nella trasformazione dell’industria. È necessario dare urgentemente priorità a questo aspetto, in modo coerente e rapido“.
Il manager tedesco ha poi criticato le “norme obsolete e burocratiche sugli aiuti di Stato” a cui è legata Bruxelles, mentre gli Stati Uniti, con l’Inflation Reduction Act, offrono alle aziende “incentivi molto interessanti per investire in nuovi impianti e produzioni“.