Cruise, il robotaxi business in crescita.

Dicembre 1, 2022

Il 2023 rappresenterà una svolta per Cruise, la società di General Motors che studia e sviluppa i robotaxi per conto del colosso di Detroit. Secondo il direttore operativo Gil West, l’anno prossimo l’azienda entrerà  in “un gran numero di mercati”, allargando la propria offerta a molte città degli Usa e, chissà, anche fuori dai confini statunitensi.

A segnare l’accelerazione sarà soprattutto l’entrata in produzione di massa di Origin, il mezzo appositamente studiato che è attualmente sottoposto a test a San Francisco e utilizza ancora un pilota dietro il volante per questioni di sicurezza. A detta di West le operazioni di Cruise arriveranno a coinvolgere dal prossimo anno “migliaia di veicoli”.

Grande espansione

Il manager ritiene che il principio secondo il quale i robotaxi di Cruise invaderanno le strade è una replica dello schema visto già nella città della baia, e che si sta per applicare anche alle prossime destinazioni, Austin in Texas e Phoenix in Arizona.

La società sta anche lavorando per espandere i servizi di consegna: sul sito web è presentato un prototipo di Origin dotato di armadietti per le merci. A testarne l’uso – attualmente – è la catena di grande distribuzione Walmart che ha investito su Cruise e sta provando l’utilizzo di questi veicoli senza conducente per la logistica di otto dei suoi punti vendita nell’area metropolitana di Phoenix. La consegna ha “il potenziale per diventare una parte importante del business”, ha detto West.

Lunga rincorsa

Il settore della guida autonoma vuole ripartire dopo un periodo difficile, con alcuni operatori globali, come Ford e Volkswagen, che hanno dichiarato di non vedere profitti a breve termine nei robotaxi. L’amministratore delegato di GM – Mary Barra – sta facendo la scommessa opposta. A inizio novembre ha detto agli analisti di ritenere che il colosso di Detroit continuerà a investire su Cruise al ritmo di 2 miliardi di dollari l’anno. Il tutto per un fatturato possibile che – entro il 2030 – potrebbe toccare i 50 miliardi in valuta Usa.

A Phoenix in particolare, la concorrenza è rappresentata da Waymo, che già opera nella città dell’’Arizona da anni e sta spingendo per espandere le attività di robotaxi e consegne proprio a San Francisco e in altri mercati che Cruise potrebbe avere nel mirino.

Fra le concorrenti non mancano le piattaforme di ride-hailing Uber  e Lyft che devono far fronte ai costi degli autisti in crescita. Entrambe hanno compiuto sforzi per automatizzare i servizi di trasporto e portano con se in dote milioni di clienti già iscritti, oltre all’esperienza nel trattare con le autorità di regolamentazione locali, che non sempre vedono di buon occhio una maggiore concorrenza per il trasporto pubblico o per i taxi autorizzati.