I tifosi italiani – con la loro nazionale di nuovo esclusa dal torneo – mostrano solo un tiepido entusiasmo per l’avvio della 22esima edizione della Coppa del Mondo di calcio che si svolge – per la prima volta in inverno – da oggi 20 novembre fino al 18 dicembre in Qatar. Eppure siamo certi che non appena il pallone rotolerà sul campo (partita inaugurale alle 17 di oggi tra i padroni di casa e l’Ecuador all’Al Bayt Stadium di Al Khor) saremo tutti sul divano pronti a seguire le gesta dei campioni, a scommettere tra amici su questa o quella squadra e a commentare i risultati.
Una passione – quella per il calcio – che somiglia e per certi versi replica quella che tanti hanno per le quattro ruote. Una attrazione quasi misteriosa, fatta di emozioni, divertimenti, scoperte. Due mondi diversi ma molto vicini. Vediamone qualcuno, allora, di questi possibili collegamenti tra calcio e automobili.
La sostenibilità ambientale è oggi un argomento centrale in ogni aspetto della vita. Lo sanno bene gli organizzatori del Mondiale che non hanno a caso hanno messo anche questo tra i punti cardinali ai quali ispirarsi non solo a livello organizzativo ma anche nella costruzione degli stadi che ospiteranno la competizione e che alla fine saranno otto. Olte ad aver dato vita a una vera e propria “strategia” per rendere l’evento globale il meno impattante possibile per il pianeta.
La stessa intenzione ha mosso Nick Smith, Scott Young, Huw Talfryn Walters and Walter Pennell quattro simpatici tifosi del Galles – che si è qualificato per la prima volta ai Mondiali quest’anno – che si sono imbarcati in una avventura decisamente estrema. A tre settimane dalla prima partita dalla nazionale dei Dragoni – impegnata contro gli Usa il 21 novembre – sono partiti dal freddo e ventoso ovest del Regno Unito per arrivare in Qatar a bordo di un’auto a batteria, una MG4 Electric dopo un percorso di oltre 7mila chilometri. Un’impresa costellata di imprevisti come lo stop ai confini dell’Arabia Saudita a causa di una legge locale che impedisce l’ingresso nel Paese vetture con la guida a destra e che ha costretto l’intrepido quartetto ad allungare di non poco il proprio viaggio. Sperando che capitan Gareth Bale e compagni gli regalino qualche bella soddisfazione.
Calcio e auto si incontrano su altri terreni, tra cui molto importante è quello della pubblicità. Anche in occasione della World Cup in Qatar il gruppo Hyundai Kia figura tra i partner dell’iniziativa, al pari di aziende globoali come Coca Cola, Visa e Adidas. Si tratta dell’ennesima cooperazione tra il conglomerato di Seoul e la Fifa, per un matrimonio che dura già da diversi anni, essendo iniziato nel 1999.
Il collegamento tra i due mondi continua con le sponsorizzazioni di alcuni grandi gruppi a squadre di club rinomate: l’esempio è lo strettissimo legame tra Volkswagen e il Wolfsburg, la squadra della città dove si trovano sede e principale fabbrica del colosso tedesco e dove i richiami al logo del costruttore e al verde e bianco (i colori sociali del Wolfsburg Vfl) sono praticamente ovunque. In un altro caso Chevrolet ha attraversato l’Atlantico per sponsorizzare in questi anni il Manchester United, una delle principali realtà (anche se un poco acciaccato in questi ultimi anni) del campionato più bello del mondo, quello inglese.
In passato anche alcune quadre nazionali hanno avuto a che fare con uno sponsor a quattro ruote. Nel 2011 in Gran Bretagna, il marchio Vauxhall – oggi nell’orbita Stellantis – ha siglato un contratto pubblicitario con tutte e quattro le cosiddette “home nations”, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
E, per chiudere, come non parlare del fascino che in particolare le supercar hanno sempre esercitato sui calciatori. Abbiamo scritto anche noi in passato del “garage dei campioni”. Spesso personaggi come il portoghese Cristiano Ronaldo (frequentatore anche di Maranello) e l’argentino Lionel Messi sono comparsi sui giornali di tutto il globo a bordo di auto esclusive come la Bugatti Centodieci da 8,5 milioni di dollari dell’asso lusitano o la Ferrari 335 S Spider Scaglietti del funambolo sudamericano.
In tutto questo le immanini dell’ex capitano della Spagna e del Real Madrid (oggi al Paris Saint Germain) Sergio Ramos che si recava agli allenamenti con una Fiat 600 fanno quasi tenerezza.
A proposito, Ramos ai mondiali non ci sarà. Ma il divertimento è assicurato lo stesso. Fischio d’inizio.