Porsche Macan EV, cosa sappiamo.

Novembre 15, 2022

La nuova Porsche Macan vanterà prestazioni oltre la norma, tali da farne la più sportiva della categoria”: Antoon Janssen, responsabile powertrain della Casa di Zuffenhausen non ha dubbi, in una intervista alla testata inglese Autocar ha svelato numerosi dettagli che danno un’idea di come sarà la seconda generazione della tedesca il cui debutto è stato ritardato dal 2023 al 2024 a causa di problemi legati allo sviluppo del software di gestione da parte della divisione del Gruppo Volkswagen CARIAD.

Solo a batterie

Disponibile nella sola versione elettrica la nuova Macan segnerà l’esordio di Porsche nel segmento dei suv a batteria e zero emissioni. Un passo importante per il quale il modello potrà contare sulla nuova Premium Platform Electric (PPE) sviluppata in sinergia con Audi.

Nella architettura del powertrain monterà un sistema simile a quello impiegato da Porsche sulla Taycan, con una coppia di motori elettrici (uno per asse in modo da avere la trazione integrale) che adotteranno però a differenza della coupé un’inedita disposizione del magnete a “doppia V”, oltre a un semiconduttore a carburo di silicio in modo da ottenere maggiore efficienza e minore dispersione di potenza.

Ciò permetterà alla vettura di erogare una potenza fino a 443 chiloWatt (603 cavalli), contando su una coppia di circa 1.000 newtonmetri.

Ricarica ultraveloce

Tutte le varianti della Macan EV saranno equipaggiate con una batteria agli ioni di litio composta da 12 celle prismatiche per 100 chiloWattora. Stando sempre a quanto riferisce Janssen, permetterà una grande autonomia e delle velocità di ricarica massime superiori a 270 chiloWatt.

Oltre a consentire tempi rapidi anche per fare un pieno di elettroni utilizzando wallbox domestiche a 400 V.

Incollata al terreno

Per garantire la massima guidabilità, la Macan EV sarà il primo modello Porsche a ricevere i nuovi ammortizzatori della Casa a due valvole gestiti tramite il sistema Active Suspension Management (PASM). Potranno determinare l’altezza dell’assetto a seconda della velocità di marcia, migliorando non solo la tenuta ma anche il profilo aerodinamico dell’auto a vantaggio del consumo di energia.

La tedesca potrà poi contare su un asse posteriore ad alte prestazioni e avrà il motore montato in posizione più arretrata possibile così da permettere un’ottimale distribuzione del peso sul pianale, ripartito per il 48% all’anteriore e il 52% al posteriore.

Anche le larghezze degli pneumatici saranno più sfalsate rispetto all’attuale generazione e sulle varianti top della vettura verrà montato un differenziale con bloccaggio elettronico sull’asse posteriore progettato per migliorare le capacità di vettorizzazione della coppia motrice tra i due assi e far stare a proprio agio la vettura su ogni tipo di fondo stradale. Alla faccia del suv elettrico.