Continua la ripresa del mercato automobilistico, che a ottobre – secondo i dati dell’Unrae (l’associazione dei costruttori esteri) – ha fatto registrare un +14,6% con 115.827 immatricolazioni a fronte delle 101.103 di un anno prima (+14.724 unità). Dall’inizio dell’anno le nuove targhe sono 1.091.894, ovvero 174.901 unità in meno rispetto ai primi 10 mesi del 2021, quando ammontavano a 1.266.795 (-13,8%).
L’analisi del mercato del mese evidenzia una crescita per tutti gli utilizzatori. I privati tornano in territorio positivo, segnando un leggero +1,1%, al 58,2% di quota nel mese e al 59,1% nel cumulato. Anche le autoimmatricolazioni evidenziano una crescita, all’8,2% di share (8,5% nel cumulato). Il noleggio a lungo termine incrementa le immatricolazioni di oltre la metà e sale al 24,4% di quota sul totale mercato; nei 10 mesi la quota è del 21,9%.
Anche il noleggio a breve termine segna un ottimo incremento, seppur rappresenta appena il 2,5% del totale mese (4,4% nel cumulato). Buon andamento delle società che in ottobre salgono al 6,6% di quota (6,1% nei 10 mesi).
Il gruppo Stellantis, al primo posto, ha chiuso il mese di ottobre con un +7,16%. Buona la ripresa di Volkswagen, che mette a segno un +35,8%. Renault in terza posizione ottiene un -1,87%, mentre Toyota, in quarta piazza, fa un balzo del 49,75%.
Tra i marchi spiccano le performance di Alfa Romeo (+116,62%), Maserati (+182,54%), Cupra (+66,34%), Skoda (+111,41%), Toyota (+55,89%) e Mini (+56,17%). Male invece Fiat (-21,88%), Seat (-14%), Dacia (-5,82%), Hyundai (-15,38%) e Nissan (-16,72%).
Per quanto riguarda le alimentazioni crescono sia benzina che diesel, con il primo che sale al 27,4% (+1,6%) e il secondo che si attesta al 18,7% (+0,6%). Anche il Gpl torna in aumento, all’8,8% di quota nel mese (+1,1%), mentre il metano scende veritginosamente allo 0,4% del totale (0,9% nel cumualto). Le ibride salgono al 36,3% delle preferenze (34,1% in gennaio-ottobre); con un 9,9% per le “full” hybrid e 26,4% per le “mild” hybrid.
Le vetture plug-in recuperano, tornando al 5,2% di quota in ottobre (5,0% nel cumulato), mentre le elettriche cedono quasi la metà dei volumi, scendendo al 3,1% (-3,8%), su quote di minimo storico (3,6% nei 10 mesi). L’ibrida plug-in più venduta è la Lynk and Co. 01, mentre l’elettrica più gettonata la Smart Fortwo.
“La fragilità dello scenario globale e il rischio di recessione tecnica nell’ultima parte dell’anno – prevede Michele Crisci, Presidente dell’Unrae – dovrebbero impattare anche sul settore automobilistico, portandolo a chiudere il 2022 a circa 1.300.000 immatricolazioni, -10,8% sul 2021 e 158.000 unità in meno, un volume pari a quello di minimo storico che si registrò nel 2013 con 1.304.000 autovetture”.
Per quanto riguarda il prossimo anno invece, secondo Crisci, “la stagnazione economica e gli effetti della recessione tecnica in avvio di anno, andranno a deprimere i risultati del 2023 che dovrebbe rimanere su un volume sottotono da noi stimato in 1.400.000 unità, +7,7% sul 2022”.
Dopo la conferma dello stop dal 2035 alla vendita di auto nuove a combustione interna, decisa in sede europea il 27 ottobre, per Michele Crisci “è necessario e urgente un piano puntuale su come affrontare la riconversione industriale nel nostro Paese”.