Macron: “Leasing sociale per la transizione”.

Ottobre 18, 2022

In occasione della giornata d’apertura del Salone di Parigi 2022, il presidente francese Emmanuel Macron torna a parlare di mobilità elettrica. Stando alle parole rilasciate dal politico al quotidiano “Les Echos”, tra i punti di forza della sua campagna elettorale ci sarebbe un focus sul leasing sociale, a emissioni zero.

Il progetto

La proposta di Macron è orientata alla diffusione della mobilità sostenibile anche tra le famiglie meno abbienti, attraverso un programma di noleggio a lungo termine a soli 100 euro al mese

“Stiamo studiando, da un punto di vista tecnico, la misura che voglio – ha dichiarato il presidente – l’idea è di raccogliere i preordini nella seconda metà del 2023, per consegnare le vetture a inizio 2024”.

Nel progetto “elettrico” dell’Eliseo però non ci sarebbe solo il leasing: gli incentivi agli acquisti a zero emissioni passerebbero infatti da 6mila a 7mila euro per metà delle famiglie, le più modeste.  

A proposito di bonus auto, Macron sembrerebbe inoltre non disdegnare una versione europea del sistema dell’Inflation Reduction Act statunitense, che consentirebbe l’accesso agli incentivi solo alle auto elettriche Made in Ue. 

Le candidate

Non è ancora stato reso noto quali saranno le auto protagoniste del piano, ma considerato il prezzo contenuto, tra le candidate favorite ci sarebbe la Dacia Spring, l’elettrica più economica in circolazione, prodotto dal Gruppo francese Renault, ma assemblata in Cina.

Macron cercherebbe una vettura “made in France”, ma sarebbe da escludere la Zoe con i suoi 30mila euro di prezzo base, mentre si farebbe largo, stando a “Les Echos”, la futura R5, attesa per il 2024. Al momento, comunque, si tratta solo di supposizioni.

Sempre più verde

Macron supporta ovviamente il divieto europeo alla vendita di motori a combustione nel 2035, e annuncia alla stampa un nuovo obiettivo della Francia: “produrre 2 milioni di veicoli elettrici nel 2030. Le vendite vanno comunque bene: nel 2017 rappresentavano l’1% del mercato, ma oggi sono al 13% e arriveranno al 30% entro la fine del quinquennio, secondo le previsioni”.