Dall’Asia con furore.

Ottobre 18, 2022

Per la volpe il posto più sicuro è sempre tra le gambe del cacciatore, recita un noto proverbio orientale. Al Salone di Parigi, a pochi metri di distanza da dove il ceo di Stellantis Carlos Tavares ha messo in guardia dalla possibile invasione delle elettriche cinesi e il presidente Emmanuel Macron ha ribadito che la Francia dovrà mantenere un ruolo centrale nell’automotive, il gruppo vietnamita VinFast e quello cinese BYD tolgono i veli alle loro future gamme europee.

BYD, come se non bastasse, aveva fatto una preview delle vetture il giorno precedente nei giardini degli Champs Elisée, ovvero nel cuore del Vecchio Continente e a pochi passi dalla residenza di Macron stesso. Insomma, una presenza difficile da non notare, anche in virtù dei numerosi modelli con cui i due brand asiatici lanciano ufficialmente la loro scalata all’interno del mercato europeo.

BYD

Alla kermesse parigina il colosso cinese BYD (acronimo di Build Your Dreams, costruisci i tuoi sogni) porta in scena la Atto 3, la Han e la Tang, tre vetture elettriche accomunate dalla particolare tecnologia “lamellare” delle batterie, sviluppata dal brand. La più interessante per il mercato del Vecchio Continente è la Atto 3, un suv da 4,45 metri di lunghezza, che si posiziona in pieno segmento C. Il bagagliaio offre una capacità di 440 litri che può salire a 1.338 litri abbattendo gli schienali dei sedili posteriori.

L’auto può contare su di un motore da 150 kilowatt (204 cavalli), il pacco batteria ha una capacità di 60 kilowattora, ricarica a 88 kilowatt in corrente continua e l’autonomia nel ciclo Wltp è di 400 chilometri circa, con un prezzo di attacco che in Germania è di 38.000 euro.

La BYD Han, una delle vetture elettriche più gettonate in Cina (dove è la quarta più venduta), è una filante berlina ispirata nel design alla Tesla Model S. Si tratta di una vera e propria ammiraglia a zero emissioni, è lunga 4,99 metri, ha una batteria da 86,4 kilowattora, più di 500 chilometri di autonomia e un powertrain a doppio motore da 516 cavalli di potenza (per uno 0-100 in 3,9 secondi). Al passo coi tempi i contenuti tech, come dimostra l’infotainment basato su sistema operativo Android e dotato di connettività 5G.

Lunghezza leggermente inferiore per la Tang (4,87 metri), che si posiziona tra i suv elettrici di segmento E. Condivide con la Han la batteria da 86,4 kilowattora e il powertrain a trazione integrale da 520 cavalli, ma in questo caso l’autonomia scende a 400 chilometri, complici il peso maggiore e la forma meno aerodinamica. La Tang può essere dotata di una terza fila di sedili con possibilità di ospitare fino a 7 persone. I prezzi partono da 58mila euro in Germania.

Vinfast

Al Mondial de l’Auto di Parigi è presente anche il costruttore vietnamita Vinfast, che mostra le versioni con specifiche per il mercato europeo delle VF6 e VF7 (già viste all’ultimo CES di Las Vegas), oltre alle più grandi VF8 e VF9.

Anche in questo caso parliamo di vetture elettriche (il brand dirà addio ai motori endotermici entro la fine dell’anno), che puntano a fare bene nel Vecchio Continente, soprattutto le più compatte VF6 e VF7 (rispettivamente suv di segmento B e C), il cui design è stato curato in Italia dallo studio Torino Design. La VF6 è lunga circa 4,10 metri, mentre la VF7 si posiziona attorno ai 4,30 metri. La Casa non ha ancora comunicato specifiche tecniche e listini di queste due vetture.

Le VF8 e VF9 sono frutto della collaborazione con Pininfarina. La VF8 ha una potenza fino a 408 cavalli e un’autonomia di 471 chilometri, 620 Newtonmetri di coppia e accelera da 0 a 100 in 5,5 secondi. Il prezzo in Germania è di 62.200 euro, ma scende a 46.060 se si opta per acquistare la vettura prendendo la batteria a noleggio. 

La VF9 ha la possibilità di ospitare fino a 7 posti con un’autonomia di 594 chilometri. In questo caso il prezzo in Germania è di 82.950 euro (27.200 euro con la batteria a noleggio). Altra particolarità dei modelli Vinfast è la genersosa garanzia, della durata di dieci anni e fino a 200.000 chilometri.

Le altre

BYD e Vinfast non sono gli unici costruttori presenti a Parigi, nè i primi brand asiatici a mettere un piede in Europa. Nei padiglioni del Paris Expo Porte de Versailles trovano spazio anche i modelli di ORA e WEY, marchi di Great Wall, e Seres, azienda distribuita in Italia dal gruppo Koelliker. 

Nomi che si andranno ad aggiungere a una schiera di costruttori cinesi in procinto di debuttare in Europa come NIO, Chery e Aiways, o già avviati sul mercato come l’anglo-cinese MG (proprietà di SAIC), la sino-svedese Lynk and Co. (parte di Geely) e i vari marchi del gruppo DR (EVO, DR Sportequipe e ICKX), che propongono vetture assemblate in Italia ma sviluppate in Cina.