Nel primo semestre del 2022 Toyota si conferma, per il terzo anno, il più grande produttore di auto al mondo. I giapponesi hanno infatti venduto circa 5,14 milioni di veicoli a livello globale nel periodo in esame, compresi quelli commercializzati dagli altri marchi del gruppo, come il costruttore di miniveicoli Daihatsu Motor e quello di camion Hino Motors.
Le vendite globali di Toyota – in calo comunque del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato – hanno superato quelle della rivale Volkswagen che, nei primi sei mesi dell’anno, sono scese del 22,2% a 3,88 milioni di veicoli. “Il volume delle vendite non è mai stato la nostra priorità assoluta”, ha dichiarato un funzionario Toyota dopo la pubblicazione dei risultati. “Continueremo a dare priorità alla sicurezza e alla qualità e a sforzarci di produrre auto migliori”.
Se Toyota mantiene lo scettro nel settore delle vendite, qualche altro dato invita a contenere l’entusiasmo. Sul mercato interno, per esempio, il costruttore ha piazzato nel periodo preso in esame solo 954.173 unità, con crollo percentuale del 18,1%. La produzione nazionale è scesa del 17,7% a 1,74 milioni di mezzi: un numero che viene ricondotto alla crisi dei chip, dato che molte auto prodotte in Giappone incorporano componenti all’avanguardia che si basano su semiconduttori.
Inizialmente la Casa – affidandosi soprattutto a un’ampia scorta in magazzino – aveva fatto fronte alle difficoltà ma negli ultimi tempi in particolare le chiusura delle fabbriche in Cina (ma anche nello stesso Giappone) dovute alla recrudescenza delle infezioni da Covid-19 hanno aggravato la situazione.
Le difficoltà indotte dai fattori appena enunciati non riguarda solo Toyota. La produzione nazionale combinata di veicoli delle otto principali case automobilistiche giapponesi nel periodo gennaio-giugno del 2022 è scesa del 14,3% rispetto all’anno precedente, fermandosi a circa 3,42 milioni di unità, secondo i dati di settore pubblicati dalle principali compagnie.