La Apple Car secondo il robot di Musk.

Luglio 12, 2022

La Apple Car fa sognare, inutile negarlo. E se questo vale per i milioni di fan della “Mela” sparsi in tutto il mondo, per i più visionari ed esperti designer il discorso si può replicare alla perfezione. Se poi si pensa a un link col più innovativo dei costruttori del XXI aecolo, Tesla, il quadro è davvero completo.

Un’auto bellissima

L’ultima controprova di questo è il tentativo di John Mauriello – disegnatore industriale di fama mondiale e “youtuber” – il quale ha messo alla prova nientemeno che il Dall-E 2, un nuovo sistema di intelligenza artificiale in grado di creare immagini realistiche a partire da una descrizione in linguaggio naturale. Mauriello ha chiesto alla AI di creare le forme ideali per la tanto attesa vettura di Cupertino. Curiosamente Dall-E 2 è una piattaforma open source creata da Elon Musk. Ecco “l’aggancio” col costruttore di elettriche che sta spopolando in tutto il mondo. 

L’auto ha un aspetto sicuramente innovativo, con una qualità elegante e curvilinea, carrozzeria in alluminio lavorato e una superficie senza interruzioni e sembra raccogliere in se tutti i pregi del design di ultimissima generazione senza sfociare in un bozzetto troppo “tradizionale” ma neanche così trasgressivo da essere irrealistico.

La parola giusta

La genesi di questa idea deriva dagli sforzi compiuti da Marques Brownlee con DALL-E 2. In un video su YouTube, Brownlee ha dimostrato come digitando semplicemente le parole “Apple Car” si ottenesse un’auto che assomigliava al frutto della mela.

Questo è diventato un punto di partenza per Mauriello, che invece ha deciso di modificare leggermente il prompt per ottenere risultati più precisi e approfonditii. Perciò ha chiesto all’intelligenza artificiale di progettare “un’auto sportiva minimalista ispirata a un MacBook e a un Magic Mouse, costruita in alluminio e vetro”, specificando inoltre di progettare qualcosa nello stile dell’ex capo del design di Apple, Jony Ive. Il computer ha prodotto diverse immagini utilizzando come punto di riferimento questi spunti testuali. Ha compreso correttamente termini come “auto sportiva”, “MacBook”, “Magic Mouse”, “alluminio” e “Jony Ive”.

A suo merito, Mauriello non ha menzionato la parola “Apple” da nessuna parte, data la sua stretta associazione con il frutto. Alla fine, il terminale ha colto l’essenza di questi termini e ha progettato qualcosa che avesse un senso, invece di mescolare le cose insieme come tendono a fare altri motori di diffusione dell’intelligenza artificiale. Adesso la palla torna a Cupertino