Alfa Romeo Disco Volante, visione moderna.

Luglio 12, 2022

Ridisegnare le forme della mitica Alfa Romeo 1900 C52 del 1952 (più conosciuta come Disco Volante) basandosi sulle proporzioni della Ferrari F12berlinetta del 2012. Un esercizio di stile audace, ma estremamente azzeccato. Questo particolare connubio lo ha immaginato il graphic designer bulgaro Miroslav Dimitrov – fondatore dello studio Miro con sede in Gran Bretagna e collaboratore per progetti esterni di marchi come Bentley, Lotus, Aston Martin e Jaguar – che ha pubblicato dei render in 3D della sua “creatura”.  

Rispetto della tradizione

L’idea è stata davvero coraggiosa. Quando si trasformano vetture praticamente intoccabili come la Disco Volante in auto più moderne, il rischio di eccedere con interventi estetici troppo vistosi è dietro l’angolo. In questo caso Dimitrov ha voluto rispettare il più possibile la storia del marchio trattando il modello con i guanti: “Parliamo di una delle mie auto preferite di sempre” – dice il grafico – “Ridisegnarla basandomi su una Ferrari così performante è stato davvero elettrizzante. Non ho voluto strafare, ma ho cercato di mantenere il profilo laterale il più pulito possibile, astenendomi da aggiungere qualsiasi elemento moderno superfluo. La Disco Volante si apprezza meglio dall’alto, così ho fatto il possibile per far sì che, guardando i miei disegni da qualsiasi prospettiva, ricordassero da vicino il modello originale degli anni cinquanta”.  

Il risultato è una supercar dalle linee morbide talmente eleganti da riportarci indietro nel tempo. Un tocco di presente (e futuro) è in realtà solo immaginario: l’auto “virtuale” sarebbe concepita per equipaggiare un sistema ibrido ad alte prestazioni. La Ferrari F12berlinetta reale invece monta un motore anteriore longitudinale V12 da 740 cavalli. 

Oggetto spaziale 

L’Alfa Romeo 1900 C52 (Competizione per la stagione 1952), è una concept car con carrozzeria Touring Superleggera realizzata nei primi anni cinquanta in soli 5 esemplari sulla base della sportiva 1900 Sprint.

Quel prototipo da corsa (che pesava solo 735 chili) è entrato negli annali come “Disco Volante” per le forme particolari della livrea, simili a quelle di un oggetto “spaziale” non identificato e per le contaminazioni cinematografiche dei primi film di fantascienza dell’epoca, come “Ultimatum alla Terra” del 1951 diretto da Robert Wise.