Mercato usato: a giugno ancora giù (-17,9%).

Luglio 10, 2022

Prosegue l’andamento negativo anche del mercato automobilistico dell’usato nel nostro Paese. A giugno 2022 sono stati annotati al Pubblico Registro Automobilistico 221.457 passaggi di proprietà contro i 269.816 dello stesse mese dell’anno passato, con una percentuale negativa del 17,9%. Nei 30 giorni, quindi, per ogni 100 auto nuove, ne sono state scambiate 173 di seconda mano.

In rosso anche il mercato dei motocicli che ha registrato 69.202 operazioni contro le 74.798 di giugno 2021, un calo del 7.5%.

Semestre difficile

Il bollettino bollettino “Auto-Trend”, pubblicato sul sito dell’Automobile Club d’Italia, riporta poi i dati semestrali nel periodo gennaio/giugno 2022. I passaggi di proprietà di auto sono stati 1.374.977, mentre l’anno passato erano stati 1.542.112. La variazione percentuale si attesta sul -10,8% e per ogni 100 autovetture nuove ne sono state commercializzate 200 usate, il doppio esatto. In terreno negativo anche le moto: hanno cambiato proprietario 339.721 esemplari, il 7% in meno rispetto ai 365.313 del semestre di apertura del 2021.

Parco circolante, è crisi

La statistica conferma poi l’andamento negativo delle radiazioni, passaggio chiave per comprendere le fluttuazioni dell’età del parco circolante nazionale. A giugno il saldo negativo è stato, per le auto, del 21,5% con 98.964 unità, il risultato più basso degli ultimi due decenni. In questo mese per ogni 100 vetture nuove ne sono state radiate 77. Un poco di respiro per le due ruote, le cui 12.014 cancellazioni dal Pra a giugno rappresentano un aumento del 9.4% rispetto allo stesso mese del 2021.

A livello semestrale per le auto  va (poco) meglio, con 81 rottamazioni ogni 100 acquisti dal concessionario e radiazioni diminuite del 30% a paragone del 2021.

Le alimentazioni

Per quanto riguarda le alimentazioni, nonostante un netto calo, benzina e diesel rimangono le protagoniste del mercato usato con, rispettivamente, il 36,9% e il 48,4% dei passaggi di proprietà. Le ibride non superano il 3,5% delle compravendite totali.