Hispano Suiza H6C, capolavoro materiale.

Luglio 10, 2022

C’è stato un periodo in cui le automobili – come le carrozze da cui, in fondo, derivavano – erano di legno. Molti dei produttori dei mezzi a trazione animale erano passati poi a costruire la diavoleria del ‘900 a motore e cambiare il materiale di cui questi mezzi erano fatti non appariva così fondamentale. Almeno fino a che non ci si rese conto della versatilità del metallo – basti pensare alle realizzazioni in serie della catena di montaggio di Mister Ford a Detroit per la Model T – che finì per diventare indispensabile sia per la crescita industriale che per mettere in strada mezzi sempre più veloci e sicuri.

A qualcuno, tuttavia, il gusto di creare un’automobile in legno non era passato, magari per realizzare veicoli unici, fuori dal comune e destinati a diventare pezzi da collezione. E’ quello che devono essersi detti alla Hispano Suiza, il costruttore spagnolo nato a Barcellona nel 1904 sotto la guida dell’ingegnere svizzero Marc Birkigt e all’epoca tra quelli di maggiore avanguardia di tutta Europa.

Proprio di legno è una delle vetture più belle e straordinarie che la fabbrica catalana abbia mai prodotto, la H6C Tulipwood Torpedo del 1924. Un’auto straordinaria che ora – tra il 18 e il 20 agosto – verrà messa all’asta da RM Sotheby’s durante la sua vendita annuale a Monterey, in California.

Fatta di tulipano

A renderla speciale, non bastasse darle un’occhiata per innamorarsene, anche la storia di questo esemplare che ci riporta davvero indietro nel tempo. La H6C Tulipwood Torpedo venne infatti ordinata “su misura” da André Dubonnet: rampollo di una ricchissima famiglia parigina, erede della società (fondata dal nonno Joseph) che fece una fortuna nel settore degli aperitivi e delle bevande alcooliche, fu atleta, inventore, pilota di aviazione, eroe della Prima Guerra Mondiale e pilota automobilistico. 

Dubonnet aveva ordinato la sua H6C per poter partecipare alla Targa Florio del 1924, commissionando  la costruzione di una carrozzeria leggera a forma di siluro in legno di tulipano, le cui assi erano fissate a un telaio in alluminio con migliaia di rivetti in ottone.

Nata per correre

Con una lunghezza di oltre 5,4 metri, l’Hispano Suiza è enorme – solo 25 centimetri più corta di una Rolls-Royce Phantom – ma pesa meno di 1.587 chilogrammi, di cui solo 72 sono di carrozzeria. La vettura ha poi degli accorgimenti “ da gara”, come un serbatoio da quasi 210 litri e un radiatore da competizione a basso profilo. 

A spingerla un motore 6,6 litri – essenzialmente la metà del V12 che l’azienda aveva sviluppato per la fornitura aeronautica – e che venne poi portato a 8,0 litri di cilindrata per 195 cavalli. Dubonnet la pilotò al sesto posto nella gara siciliana del 1924, partecipando poi alla Coppa Florio dove si classificò quinto assoluto e primo di classe. Dopo la breve carriera agonistica, l’auto fu modificata per l’uso su strada, con l’aggiunta di nuovi parafanghi per completare la carrozzeria a siluro e di finiture in rame per abbellire il design.

Attualmente la Hispano Suiza H6C Tulipwood Torpedo è il pezzo forte del Blackhawk Museum di Danville, in California, aperto nel 1988 e che ospita, tra le altre, la prima Honqi cinese importata negli Usa e una Limousine che faceva parte del parco auto personale del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, ucciso nel 1963 a Dallas.

Per la vendita di agosto, non è stato ancora resa nota una base d’asta, ma gli esperti di RM Sotheby’s hanno calcolato che la vettura potrebbe raggiungere una quotazione non lontana dai 12 milioni di dollari.