Aston Martin, liquidità in arrivo dall’Arabia?

Luglio 1, 2022

Continuano le illazioni sul futuro (un poco incerto) di Aston Martin. Anche se il peggio, finanziariamente parlando, sembra essere alle spalle, il costruttore inglese non naviga in acque tranquille e starebbe valutando diverse opzioni di finanziamento. In particolare si parla di un accordo in vista col Pif, il fondo  sovrano dell’Arabia Saudita – una delle realtà economiche più ricche al mondo – che starebbe preparando un possibile investimento del valore di centinaia di milioni di euro.

Nel 2020, Aston Martin ha subito perdite pari a circa 130 milioni bruciando liquidità e trovandosi in difficoltà sul fronte vendite anche a causa della pandemia che ha aggravato un già difficile periodo per la società, quotata in borsa nel 2018. Attualmente l’azienda ha in bilancio quasi 1,4 miliardi di euro di prestiti, assegni circolari e obbligazioni.

Situazione sotto controllo

“Aston Martin Lagonda prende atto delle recenti oscillazioni del prezzo delle sue azioni e delle speculazioni dei media in merito a possibili iniziative di raccolta fondi”, ha dichiarato in un comunicato. “I portafogli ordini sono solidi e si sono ulteriormente rafforzati negli ultimi mesi, con le auto sportive esaurite fino al 2023 e gli ordini per la DBX superiori di oltre il 40% rispetto all’anno precedente“. La DBX è il nuovo modello di suv dell’azienda, la cui popolarità ha contribuito a ridurre le perdite di Aston Martin lo scorso anno.

“La società – continua la nota – tiene regolarmente sotto controllo le opzioni di finanziamento”. Qualsiasi opportunità in proposito, se esplorata e realizzata, sarebbe di supporto e accelerazione della crescita futura dell’azienda”.

Grosso impegno

Secondo la stampa specializzata britannica, Aston Martin starebbe valutando la possibilità di vendere un’ingente quantità di azioni in cambio di un’iniezione di capitale fino a 230 milioni di euro. A contendersi il possibile investimento, oltre al Pif saudita, ci sarebbe anche un fondo di investimento con sede sulla costa occidentale degli Stati Uniti. La dirigenza della Casa starebbe addirittura pensando di rinunciare a un posto nel consiglio di amministrazione in cambio dell’iniezione di liquidità.

I rapporti tra il costruttore e i sauditi sono buoni: Saudi Aramco, una delle più grandi compagnie petrolifere del mondo, sponsorizza attualmente il team di Formula 1 di Aston Martin.