Argo.AI porta i robotaxi a casa Musk.

Maggio 31, 2022

Fino a pochi anni fa Austin, Texas, non era certo un nome particolarmente noto agli addetti ai lavori e agli appassionati del mondo motoristico. Negli ultimi tempi le cose sono cambiate, prima con l’approdo della gigafactory e della sede di Tesla e ora grazie a Argo.AI. La società che si occupa di sviluppo delle auto a guida autonoma, infatti, opera nella località texana già dal 2019 con i propri robotaxi che sono sviluppati, oltre che con Ford, anche con la società di taxi privati Lyft e il colosso della vendita al dettaglio Wallmart e adesso ha fatto il passo successivo: ad Austin (così come a Miami, l’altra località dove Argo.AI porta avanti i suoi test)  circolano infatti mezzi totalmente privi di conducente a bordo. A usufruire dei “passaggi” – che riguardano l’area centrale e quella a est del centro urbano – sono per ora soltanto i dipendenti della società, in attesa che il sistema venga aperto anche al pubblico.

“Business sostenibile”

Bryan Salesky, fondatore e ceo di Argo AI, ha dichiarato che l’azienda “è la prima ad andare senza conducente in due grandi città americane, operando in sicurezza in mezzo al traffico pesante, ai pedoni e ai ciclisti nei quartieri più trafficati. Fin dal primo giorno, abbiamo deciso di affrontare i chilometri più difficili da percorrere – in diverse città – perché è lì che si concentra la domanda dei clienti e dove la nostra piattaforma di autonomia sta sviluppando l’intelligenza necessaria per diventare un business sostenibile”. 

In Texas, i veicoli autonomi sono regolamentati da una legge del 2017 che consente loro di operare in strada senza la presenza di un conducente. Prima di allora, non esisteva alcuna regolamentazione e infatti aziende come Uber hanno effettuato test nello stato già dal 2015.

La norma richiede che i veicoli senza conducente utilizzati sulle autostrade siano in grado di rispettare tutte le leggi sul traffico, abbiano un’assicurazione come le altre auto e siano dotati di dispositivi di registrazione video. I produttori sono inoltre considerati responsabili di eventuali infrazioni al codice della strada o collisioni.