Gli elevati costi del litio, causati dalla forte domanda rispetto all’offerta, potrebbero rallentare la diffusione delle auto elettriche e di conseguenza limitare il calo delle emissioni inquinanti e climalteranti nell’atmosfera.
Secondo una stima di Bloomberg, il prezzo del principale componente impiegato oggi per le batterie delle vetture è infatti cresciuto in un anno di circa il 500% e gli analisti ritengono che questo possa far salire il listino delle auto elettriche anche di 1.000 dollari (933 euro), fermando così lo sforzo dei produttori per renderle più competitive e appetibili nel mercato.
Bloomberg riferisce che l’eccezionale domanda di litio può essere ricondotta a un crollo nel 2018–2020 che ne ha dimezzato il valore e ha portato a investimenti insufficienti in nuove fonti di approvvigionamento proprio nel momento in cui la richiesta di veicoli elettrici nel mercato stava esplodendo. La fornitura di altri composti utilizzati nella produzione di batterie, come nichel, grafite e cobalto, è stata inoltre influenzata negativamente dalla guerra in Ucraina, portando ad un peggioramento della situazione.
Senza contare che i processi di estrazione del litio sono il più delle volte sono lenti e anche dannosi per l’ambiente. Ciò sta portando ad una difficoltà per trovare nuovi siti da cui ricavarlo, richiedendo lunghe tempistiche.
“C’è molto litio nel terreno, ma il problema è un investimento tempestivo. Tesla può anche costruire una gigafactory in due anni. Ma possono essere necessari fino a 10 anni per avviare un nuovo progetto di estrazione”, ha spiegato Joe Lowry, fondatore della società di consulenza Global Lithium.