Bentley festeggia i 70 anni dall’inizio della produzione della R-Type Continental: prima vettura del costruttore a portare il nome Continental, diventata anche una delle auto più celebri nei 103 anni di storia dell’azienda.
Nata da un’idea dell’ingegnere capo dei progetti di Bentley, Ivan Evernden e designer John Blatchley, come sostituta della Mark VI, quando la R-Type Continental venne lanciata fu descritta dalla stampa dell’epoca come “un moderno tappeto magico in grado di annientare le grandi distanze”.
Montava un motore in linea a 6 cilindri di 4.566 centimetri cubi, con monoblocco in ghisa e testata in lega di alluminio, della potenza di circa 150 cavalli e in grado di farle toccare i 163 chilometri orari, accelerando da 0 a 100 in 14 secondi. Numeri che l’accreditarono al debutto come la 4 posti più veloce al mondo.
La produzione della R-Type Continental terminò nel 1955, ne vennero costruiti in tutto 208 esemplari di cui 193 realizzati nella carrozzeria da HJ Mulliner, 5 vestiti da Franay, 3 da Graber e uno da Farina. Mentre Park Ward ideò 4 varianti drophead e 2 coupé. Il nome Continental è stato poi utilizzato da Bentley per diverse vetture, tutte ispirate nei contenuti e per molti aspetti anche nello stile alla R-Type Continental. L’ultima la Continental GT, arrivata sulle strade nel 2003 e giunta oggi alla terza generazione, che ha segnato l’inizio di una nuova era per il costruttore.
“Fin dalla versione d’esordio la Continental GT ha mostrato inconfondibili similitudini con l’antenata”, spiegano i progettisti di Crewe. E non solo nelle forme della carrozzeria, dove è stato reinterpretato in chiave moderna lo stesso equilibrio di grazia, bellezza e potenza riprendendo ad esempio dalla R-Type Continental la fiancata posteriore muscolosa e definita, oppure la linea del tetto leggermente inclinata. Ma anche nella meccanica dove il massimo in fatto di prestazioni è oggi rappresentato dalla Continental GT Speed.
A spingere la Continental GT Speed è infatti un motore a benzina W12 6.0 TSI da 659 cavalli e 900 Newtonmetri, abbinato a un cambio doppia frizione a 8 marce e alla trazione integrale. Raggiunge i 335 chilometri orari di velocità massima e brucia i cento in 3,6 secondi. E lo fa dando anche lei, naturalmente, la sensazione di viaggiare sul velluto, grazie a dotazioni come le 4 ruote sterzanti e delle sospensioni pneumatiche con barre antirollio attive. Quando si dice “noblesse oblige”.