Incentivi, caccia all’affare.

Maggio 25, 2022

A partire dalle 10:00 di oggi, con l’aggiornamento della piattaforma per la prenotazione dei fondi da parte delle concessionarie, partono ufficialmente i nuovi incentivi (ma il bonus si può applicare a tutti gli acquisti fatti dal 16 maggio, data della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale), per cui il governo ha stanziato complessivamente 650 milioni di euro.

La normativa

Come per il precedente ecobonus, l’entità del contributo spettante varia in base alla fascia di emissioni della vettura che si intende acquistare. Lo sconto più alto spetta alle auto con emissioni da 0 a 20 grammi di CO2 per chilometro, una categoria in cui di fatto rientrano esclusivamente le elettriche pure.

In questo caso il contributo è di 5mila euro se si rottama un veicolo di proprietà da almeno 12 mesi, con omologazione da Euro 0 a Euro 5, e di 3mila euro senza rottamazione. Per poter ottenere lo sconto la vettura acquistata non deve superare il prezzo finale di 42.700 euro Iva inclusa (35mila euro Iva esclusa), compresi gli optional.

La seconda fascia prevista va da 21 a 60 grammi di CO2 per chilometro e in essa vi rientrano, a conti fatti, esclusivamente vetture ibride plug-in (ovvero ricaricabili alla spina). In questo caso il contributo è di 4mila euro con rottamazione e di 2.000 euro senza rottamazione. Il tetto massimo di prezzo, invece, si innalza a 54.900 euro Iva inclusa (45mila euro Iva esclusa). 

Infine, gli incentivi si applicano anche alle vetture con emissioni tra i 61 e 135 grammi di CO2 per chilometro, in cui rientrano tutti gli altri tipi di alimentazione (diesel, benzina, mild hybrid, full hybrid, metano e gpl). Per questa fascia il contributo è di 2milaeuro ma si ottiene solamente in caso di rottamazione di un’altra vettura, mentre il tetto massimo di spesa è fissato a 42.700 euro Iva inclusa (35mila euro Iva esclusa).

Gli affari migliori

Basandoci sui dati Unrae abbiamo preso in considerazione i modelli più venduti in Italia dall’inizio dell’anno per ciascuna alimentazione, verificando se possono avere acceso agli incentivi e in che modo cambierebbe il prezzo al netto del bonus.

Partiamo dalla fascia 61-135 grammi di CO2 e in particolare dalle autovetture a benzina prive di elettrificazione, categoria in cui al primo posto per vendite troviamo la Citroen C3. La segmento B francese è spinta da un tre cilindri 1.2 PureTech da 83 o 110 cavalli. Entrambi gli step di potenza possono essere acquistati con l’incentivo in tutti gli allestimenti: nel primo caso il prezzo parte da 17.550 euro, ma scende a 15.550 euro al netto dei sussidi, mentre per la versione più potente si parte da 19.800 euro (17.800 euro dopo l’incentivo).

L’autovettura diesel più gettonata da gennaio è la Fiat 500X, che può essere scelta con il 1.3 Multijet da 95 cavalli o con il 1.6 Multijet da 130 cavalli, entrambi elegibili per ricevere l’incentivo in tutti gli allestimenti. La 1.3 parte da 26.400 euro, che diventano 24.400 euro dopo lo sconto, mentre la 1.6 parte da 27.900 euro (25.900 euro al netto del bonus).

Per quanto riguarda le ibride (mild e full hybrid), l’autovettura di gran lunga più gettonata in Italia è la Fiat Panda mild hybrid, anch’essa incentivabile in tutti gli allestimenti. Il motore è il tre cilindri 1.0 FireFly da 70 cavalli, con prezzi che partono da 14.000 euro (da 12.000 euro considerando gli incentivi).

Anche per il Gpl prendiamo in considerazione la top seller, ovvero la Dacia Sandero. L’utilitaria del brand rumeno può essere scelta in versione standard Streetway o con carrozzeria leggermente rialzata e “suvveggiante” Stepway. In entrambi i casi non vi sono problemi per l’incentivo, che si applica su tutti gli allestimenti. Il propulsore è il 3 cilindri 1.0 TCe Eco-G da 100 cavalli, con prezzi che partono da 13.200 euro e scendono a 11.200 euro post-sussidio.

L’auto a metano più venduta in Italia è la Skoda Kamiq, che può beneficiare dell’incentivo in tutti gli allestimenti. Il propulsore è il 3 cilindri 1.0 G-Tec da 90 cavalli, con prezzi che partono da 24.400 euro (22.400 euro dopo l’incentivo).

Passiamo ora alle ibride plug-in (fascia 21-60 grammi di CO2). Il modello più gettonato sul nostro mercato è la Jeep Compass 4xe, dotata di un powertrain a trazione integrale che sfrutta un 1.3 turbo a 4 cilindri, un’unità elettrica al posteriore e un cambio automatico a 6 rapporti. Due gli step di potenza previsti: 190 e 240 cavalli, entrambi inentivabili in tutti gli allestimenti. I prezzi partono rispettivamente da 45.850 euro e 50.600 euro, e scendono a 41.850 euro e 46.600 euro (assumendo di rottamare una vettura).

Infine la categoria delle elettriche pure (fascia 0-20 grammi di CO2), dove a spiccare dall’inizio dell’anno è la Fiat Nuova 500. Due i powertrain disponibili: da 95 cavalli con batteria da 23,65 kilowattora e da 118 cavalli con accumulatore da 42 kilowattora, in entrambi i casi disponibili anche con carrozzeria 3+1. Tutte le varianti della 500 elettrica possono avere accesso all’incentivo, con prezzi che partono da 27.300 euro per la versione meno potente (22.300 euro dopo lo sconto, ipotizzando la rottamazione) e da 32.500 euro per quella superiore (da 27.500 euro al netto dell’incentivo).