In occasione dell’arrivo sul mercato della Juke Hybrid, Nissan ha messo a punto un prototipo da rally raid della vettura, che ne sfrutta il medesimo powertrain full hybrid.
Il prototipo, chiamato Nissan Juke Hybrid Rally Tribute, adotta il propulsore 4 cilindri a benzina da 1,6 litri, erogante una potenza di 94 cavalli e una coppia di 148 newtonmetri. Il motore elettrico, anche questo sviluppato da Nissan, ha una potenza di 49 cavalli e una coppia di 205 newtonmetri.
Il propulsore si compone inoltre di uno starter/generatore, ovvero un piccolo motore elettrico da 15 kilowatt e una batteria raffreddata a liquido da 1,2 kilowattora. Le prestazioni crescono del 25% rispetto alla versione a benzina, con una riduzione dei consumi di circa il 40% nel ciclo urbano e fino al 20% nel ciclo combinato.
Anche la trasmissione è quella della versione di serie. Si tratta dell’innovativo cambio automatico multi-mode, derivato da quello sviluppato da Renault per i suoi powertrain E-Tech.
I dettagli di design della versione Rally sono ripresi dal famoso modello Nissan 240Z, autore di grandi successi nelle competizioni rallistiche del passato. Le modifiche esterne più evidenti riguardano i passaruota maggiorati per accogliere gli speciali pneumatici off-road e le luci aggiuntive montate sul cofano e sul tetto.
Il cofano nero, i cerchi maggiorati, i loghi vintage e il numero 11 sono un omaggio alla 240Z del 1971, impegnata nell’East African Rally. Le piastre rinforzate sotto le minigonne anteriori e posteriori proteggono il fondo scocca, mentre sospensioni rinforzate a corsa lunga e pneumatici tassellati permettono alla Juke Hybrid Rally di muoversi agilmente anche sullo sterrato più impegnativo.
L’interno è stato modificato con l’aggiunta di un roll bar per conferire maggiore rigidità al corpo vettura e protezione a pilota e co-pilota. I sedili anteriori sono di tipo sportivo con cinture a quattro punti di ancoraggio, mentre i sedili posteriori sono stati rimossi per fare spazio alle ruote di scorta.