Alfa Romeo, le elettriche di domani.

Maggio 19, 2022

Dopo il lancio del Tonale Alfa Romeo si prepara a far entrare nel vivo la propria strategia di elettrificazione. Le date segnate in rosso nel calendario della Casa di Arese sono due: il 2024, quando verrà presentato il primo modello a zero emissioni nella storia del marchio, e il 2027, quando Alfa Romeo diventerà un brand 100% elettrico (la Casa, tuttavia, non ha ancora chiarito se da questa data lancerà solo novità a batteria, oppure se terminerà completamente la commercializzazione di auto con motore endotermico).

Il ceo di Alfa Romeo, Jean Philippe Imparato, ha promesso il lancio di un nuovo modello ogni anno, e le idee in tal senso non sembrano di certo mancare. Vediamo quali sono le vetture già confermate nella futura line-up di Alfa Romeo e quali quelle che potrebbero trovare spazio a sorpresa.

La prima elettrica sarà un suv compatto

Ad aprire le danze dell’elettrico sarà nel 2024 un inedito suv di segmento B, che secondo le indiscrezioni dovrebbe chiamarsi Brennero (ma la Casa non ha confermato tale nome). La vettura sarà realizzata nell’impianto polacco di Tychy assieme ad altri due modelli con marchio Fiat e Jeep (il baby suv elettrico).

Il crossover compatto di Alfa Romeo sorgerà molto probabilmente sulla piattaforma CMP sviluppata dall’ex gruppo Psa, la stessa – tra le altre – delle Peugeot 208 e 2008, oppure su una sua evoluzione. Questa architettura continuerà a essere utilizzata come un pianale multienergia, e quindi a dare vita sia ad auto con motori endotermici che a zero emissioni. In particolare la futura Alfa Romeo dovrebbe arrivare nel 2023 con un powertrain ibrido, a cui si aggiungerà l’anno successivo la variante 100% a batteria.

Le eredi di Giulia e Stelvio

Quello che accadrà dopo è più difficile da prevedere. Imparato ha dichiarato di aver già iniziato a lavorare sui modelli che sostituiranno la Giulia e la Stelvio, che saranno elettriche native e dovrebbero arrivare dopo il 2025. Queste vetture dovrebbero essere basate sulla piattaforma STLA Large, per i modelli premium di dimensioni generose, con autonomia massima fino a 700 chilometri e in grado di ospitare batterie tra 87 e 104 kilowattora di capacità.

I nuovi modelli di segmento D della Casa vedranno grandi cambiamenti rispetto agli attuali anche nel tipo di carrozzeria, con l’erede della Giulia che – a detta sempre di Imparato – potrebbe adottare un formato anticonvenzionale, a metà strada fra una berlina e una wagon (potrebbe essere qualcosa di simile a una shooting brake elettrica).

Spazio anche alle sportive

Tra i tanti progetti nell’agenda del ceo c’è anche quello di un’ammiraglia elettrica a ruote alte. “Non l’ho detto a nessuno prima, ma dato che voglio che Alfa sia il marchio premium globale di Stellantis, e dato che tutti nel mondo conoscono il nostro nome, intendo lanciare un suv nel segmento alto. Come esattamente lo faremo è ancora da decidere, ma – oltre a un modello nel segmento D (quello della Stelvio) ci sarà anche un’auto proprio di segmento E con prestazioni molto elevate“. Un modello con cui la Casa punterà a sfidare i grandi suv a batteria dei competitor premium, come Audi e-tron, Bmw iX, la futura Mercedes EQE Suv e la Tesla Model X.

E’ al vaglio anche l’ipotesi di una compatta di segmento C, erede della Giulietta, da realizzare sulla piattaforma STLA Medium. E se le vendite andranno come previsto, la Casa potrà dedicarsi in futuro anche a modelli sportivi: “Se porto un buon livello di business sono sicuro che io e Carlos Tavares (il ceo di Stellantis n.d.r.) parleremo prima o poi di alcune auto da sogno. Non dico subito, ma un giorno mi piacerebbe avere una nuova Duetto o una GTV. Stiamo lavorando su potenziali progetti e abbiamo così tante idee” ha dichiarato Imparato.