Il Museo Cantina Giacobazzi/Gavioli di Nonantola – in provincia di Modena – ospita, dal 14 maggio al 31 luglio prossimi, una mostra dedicata a Gilles Villeneuve a 40 anni dalla sua scomparsa – “Gilles 40 sulle ali del vento” – realizzata grazie anche al contributo di ACI (Automobile Club d’Italia), main sponsor dell’evento.
Si tratta di un’esposizione di auto, cimeli, memorabilia, gigantografie, filmati che ricordano il canadese volante, soprannominato l’Aviatore, rimasto nel cuore di migliaia di tifosi, non solo ferraristi, pur non avendo mai vinto un titolo mondiale.L’azienda vinicola fu tra gli sponsor della scuderia in rosso proprio negli anni d’oro del pilota, tra il 1977 e l’82.
Nei grandi spazi del Museo Cantina, ecco alcuni degli straordinari “memorabilia” che i visitatori potranno vedere: i guanti indossati dal campione e il cambio dell’auto con cui si schiantò quel drammatico 8 maggio di 40 anni fa a Zolder, le carrozzerie delle Ferrari T3, T5 e 126 C2, bottiglie da podio, altri documenti originali, e la Ferrari F.1 312 T4.
Il tutto in un contesto di filmati, gigantografie, interviste e testimonianze originali, raccolti per suscitare nel visitatore sentimenti forti: passione, entusiasmo, commozione. Un contributo artistico verrà dato da una sezione specifica della mostra che ospiterà una selezione di 20 opere di Alessandro Rasponi, ormai riconosciuto artista ufficiale del motorismo sportivo che ha realizzato, appositamente per l’occasione, una serie di quadri dedicati a Villeneuve e alla Ferrari.
La mostra rientra nel programma più ampio dell’evento “Omaggio a Gilles Villeneuve icona senza tempo” e sarà visitabile dal martedi alla domenica con orari 9-13 e 15-19 con costo del biglietto intero a 8 euro e 6 euro ridotto per i possessori della tessera ACI e Club ACI Storico.
Commentando la figura del pilota canadese, il presidente di ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha detto: “Gilles Villeneuve è forse il pilota più amato dai ferraristi, malgrado il suo palmares conti in 67 Gran Premi disputati appena 6 vittorie, 13 podi, 107 punti iridati, 2 pole position e 8 giri veloci. Ma il suo cuore batteva più forte del 12 cilindri della Ferrari 312 T2 con cui ha cominciato a correre per Maranello nel 1977 e, soprattutto, faceva battere ancora più forte quello dei milioni di tifosi che rimanevano senza fiato e senza voce dopo i suoi sorpassi divenuti leggenda dello sport automobilistico. I duelli con Arnoux e Pironi sono pietre miliari della storia per coraggio, abilità, intensità agonistica e trasporto emotivo. Così come è storia il cartello “slow” esposto dal muretto Ferrari per placarlo durante la serie infinita di sorpassi con il compagno di squadra Pironi nel Gp di Imola del 1982: non si era mai visto e mai si vedrà più un team che chiede a due suoi piloti di rallentare. Gilles non aveva limiti e non ne riconosceva, nemmeno nella propria auto che spingeva oltre ogni possibilità tecnica e meccanica. Tutto cuore e passione: uno così non può che essere amato da tutti, pure da Enzo Ferrari che solitamente non si affezionava troppo ai propri piloti. Sono passati quarant’anni dal tragico incidente di Zolder che lo ha strappato via dalla vita ma non dai cuori dei tifosi di F1. Al pari di Senna, Gilles continuerà a vivere sempre nel ricordo e nella passione di chiunque si emoziona davanti a un’auto da corsa”.