Dopo qualche ritardo è partita la produzione della Microlino, il quadriciclo elettrico realizzato dalla società svizzera Micro Mobility Systems. La realizzazione del piccolo veicolo ispirato alla mitica Isetta avviene a Torino, presso gli stabilimenti della Cecomp, in un capannone da oltre 3.000 metri quadrati il cui tetto è completamente ricoperto da pannelli solari.
Secondo quanto dichiarato dalla società, la capacità produttiva delle linee di montaggio è di un esemplare di Microlino ogni 20 minuti per un impiego di circa 100 persone. Si deve fare in fretta, visti i 24 mila ordini (dichiarati) già in lista.
La Microlino arriva sul mercato in tre versioni: la Urban, disponibile in bianco o arancione, avrà un’autonomia di 95 chilometri (batterie da 6 chilowattora), la Dolce potrà percorrere fino a 175 chilometri (10,5 chilowattora) e avrà il tetto apribile e la top di gamma Competizione raggiungerà addirittura i 230 chilometri (14 chilowattora) e avrà finiture premium.
Quello dei quadricicli elettrici di alta gamma dedicati alla micromobilità (il prezzo di partenza piuttosto impegnativo della Microlino dovrebbe aggirarsi intorno ai 12.500 euro) è un segmento in rapida espansione. Nel 2013 ci ha pensato Renault a sconvolgere un po’ tutti con la Twizy, oggi venduta in due versioni, Life e Intens a partire da 12.000 euro, ma che aveva il difetto di non avere portiere del tutto chiudibili, lasciando il guidatore molto esposto a pericoli e intemperie.
Nel 2020 è arrivata la Ami di Citroën (da 7.200 euro), quadriciclo elettrico che può essere guidato a partire dai 14 anni con la patente AM che a differenza della Twizy ha un abitacolo chiudo. Compattissima, leggera e squadrata (2,41 metri di lunghezza, 1,39 di larghezza e 1,52 di altezza per 485 chili di peso), la Ami è mossa da un motore a zero emissioni alimentato da un piccolo pacco batterie da 5,5 chilowattora che le garantisce un’autonomia di circa 70 chilometri e il pieno dalla presa domestica si fa in circa 2 ore e mezza.
Le sinergie del gruppo Stellantis spinte da un certo successo mediatico della Ami hanno portato Opel a realizzarne una propria versione nel 2021, chiamandola Rocks-e. La piccola tedesca è fortemente, se non del tutto, uguale alla cugina francese pur con qualche minima personalizzazione estetica. Il centro stile Opel guidato da Mark Adams ha cercato di differenziarla lavorando su colori ed elementi come il disegno dei copri ruota, le appendici gialle che troviamo sparse qua e là, e, ovviamente inserendo il logo Opel al centro del frontale.
A questi due modelli prodotti in Marocco presto potrebbe aggiungersene un terzo con un nome piuttosto ingombrante. Secondo alcune anticipazioni, Fiat avrebbe intenzione di lanciare una nuova Topolino nel 2023, seguendo l’operazione fatta da Citroen e Opel ma realizzando un veicolo con finiture più curate ed equipaggiamenti più completi, mentre non è escluso l’arrivo anche di una versione con tetto in tela.