Migliora – anche soltanto lievemente – la qualità dell’aria nelle grandi città italiane, anche se in alcune di esse il livello dello smog resta preoccupante. E’ quanto emerge dal rapporto MobilitAria 2022, realizzato da Kyoto Club insieme all’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia), in collaborazione con Isfort.
Lo studio ha raccolto e analizzato i dati, riferiti al 2021, nelle 14 città metropolitane del Paese (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Reggio Calabria,Torino, Venezia): in quasi tutte queste realtà urbane, rispetto al 2020, cresce il livello di biossido di azoto (NO2), mentre nella metà di esse si registra un miglioramento delle concentrazioni di polveri sottili (Pm 10 e Pm 2.5).
Un progresso che, però, non riguarda diverse città del sud dove, viceversa, le polveri sottili sono risultate in aumento.
Tuttavia, sempre secondo il rapporto, se si confrontano i dati del 2021 con quelli del 2019, prima della pandemia che ha imposto restrizioni a traffico e mobilità, l’inquinamento atmosferico appare in generale diminuzione, nonostante siano state evidenziate diverse criticità.
Un esempio è quello di Reggio Calabria per quanto riguarda l’NO2, mentre in diverse altre realtà il problema principale continuano a essere le polveri sottili con continui superamenti del limite di legge giornaliero , che è fissato a 35 volte l’anno. In tal senso, le maggiori difficoltà si registrano a Torino (75 volte oltre il consentito nel 2021), Milano (61), Venezia (50) e Catania (50).