I dati trimestrali diffusi dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei, lo dimostrano. Anche nel 2022 continua la forte crescita della quota di mercato delle auto con motorizzazioni elettrificate a tutti i livelli: dalle ibride mild e full alle plug-in alle 100% elettriche.
Da gennaio a marzo 2022 in Europa la quota di questa tipologia di veicoli ha avuto un ulteriore spinta in avanti, particolarmente concentrata sui modelli a zero emissioni. Le elettriche pure hanno rappresentato nel trimestre il 10% di tutte le vendite, grazie a 224.145 unità immatricolate, crescendo del 53% rispetto al 2021 e superando le ibride plug-in, subito dietro con l’8,9% di share e 199.107 esemplari (-5,3% rispetto al 2021).
Le auto elettriche hanno avuto una grande spinta soprattutto in alcuni mercati, aiutate anche dagli incentivi all’acquisto previsti dai singoli paesi. In Romania la crescita è stata la più forte d’Europa superando addirittura il 400%, mentre guardando ai principali mercati, la Spagna ha visto l’aumento più netto (+110,3%), seguita da Francia (+42,7%), Germania (+29,3%).
L’Italia è stato l’unico mercato europeo a registrare un calo nelle vendite di veicoli elettrici (-14,9% per 11.345 esemplari), pagando il ritardo nell’attivazione degli incentivi all’acquisto per questa tipologia di auto. Per il capitolo ibride, nei primi tre mesi dell’anno i modelli mild e full hanno rappresentato il 25,1% di quota di mercato in Europa con 563.030 unità immatricolate e registrando una crescita del 5,3% rispetto al periodo gennaio-marzo del 2021.
Tutte in calo le immatricolazioni di auto a benzina e diesel. Le prime rimangono le più apprezzate in assoluto in Europa, con 808.039 nuove unità vendute tra gennaio e marzo 2022. Scende però la quota di mercato, che passa dal 40,8% del primo trimestre 2021 al 36%, perdendo, così oltre quattro punti percentuali.
Continua inesorabile la discesa delle auto a gasolio arrivate a 378.009 unità per un rosso del 33,2%. La decrescita è stata registrata in tutta l’Unione Europea, con conseguenze dirette sulla quota di mercato, contratta di 5,3 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2021 e giunta al 16,8%. In tutti i Paesi dell’Unione europea il diesel ha registrato perdite significative, compresi i quattro principali: Francia (-44,1%), Italia (-39,2%), Spagna (-30,8%) e Germania (-20,2%).