L’ultima arrivata è la Ineos Grenadier. La fuoristrada della Casa britannica sfoggia look e soluzioni tecniche che ricordano la storica Defender, come telaio a longheroni in acciaio, assali giganti e bracci delle sospensioni fuori misura per sopportare tutto ciò che possa venire in mente al più avventuriero dei proprietari. Tutto è volto all’essenziale per il 4×4, con un powertrain affidabile che arriva da Bmw.
Doppia la scelta, benzina o diesel. Nel primo caso il 3.0 sei cilindri in linea da 285 cavalli e 450 newtonmetri è accoppiato a un automatico ZF con riduttore, lo stesso che si trova sul 3.0 a gasolio da 246 cavalli e 550 newtonmetri di coppia. Le carte in regola per scalare le montagne ci sono tutte: la trazione è, ovviamente, integrale permanente, mentre sono disponibili anche le marce ridotte e il differenziale bloccabile. I prezzi? Da 63.190 euro.
Caratteristiche che si ritrovano in altre agguerrite concorrenti, capaci di sfidare la Grenadier all’ultima scalata. Non parliamo di semplicemente di suv, ma di fuoristrada duri e puri dai nomi altisonanti come la Classe G, la più inarrestabile delle Mercedes, nata nel 1979. Tre differenziali autobloccanti, marce ridotte, sospensioni a ruote indipendenti e un’elettronica che, volendo, fa tutto da sola attraverso tre modalità di guida controllabili dal Dynamic Select.
Insomma, sulla Classe G basta premere l’acceleratore (le potenze dei vari propulsori benzina e diesel vanno dai 330 cavalli della G 400d ai 421 cavalli della 4.0 V8 fino ai 585 cavalli della 63 Amg) e andare senza paura di incontrare ostacoli. Tutti tranne uno, il prezzo, che parte da 117.200 euro. Ma una lunga storia alle spalle ce l’hanno anche le altre tre concorrenti della Ineos Grenadier: Jeep Wrangler, Ford Bronco e Land Rover Defender.
Jeep e Land Rover, come comanda il mercato europeo, hanno deciso di far arrampicare i propri modelli anche a zero emissioni, grazie alla presenza di varianti ibride plug-in. La Wrangler è disponibile esclusivamente con il 2.0 turbo benzina e due motori elettrici per una potenza combinata di 380 cavalli. I propulsori a zero emissioni sono alimentati da un pacco batterie da 17 chilowattora per un’autonomia in elettrico di circa 50 chilometri. Un passo nel futuro, senza rinunciare a rapporti ridotti, differenziale autobloccante posteriore e possibilità di scollegare la barra stabilizzatrice.
La Land Rover Defender è l’unica delle fuoristrada vere e proprie a sfruttare una struttura a scocca portante per migliorare la guidabilità su strada. Con la nuova generazione del 2019 la Defender ha detto addio a telaio a longheroni e sospensioni ad assale rigido, in virtù di un corpo vettura in linea con i tempi e con propulsori anche mild hybrid o plug-in (prezzi da 65.400 euro).
Infine, la Ford Bronco (in Italia solo tramite importazione) sfrutta i benzina 4 cilindri 2.3 da 304 cavalli o 2.7 V6 biturbo da 335 cavalli, privi di elettrificazione. E se i costi di queste vetture vi sembrano esagerati, non bisogna dimenticare una soluzione per tutte le tasche: la piccola Suzuki Jimny, dalle inconfutabili doti fuoristradistiche, parte da 24.200 ma per sfuggire alle norme sulle emissioni di CO2 è ora immatricolabile in Italia esclusivamente come autocarro (N1).