Pneumatici, niente più polveri residue.

Maggio 3, 2022

La polvere prodotta dal consumo degli pneumatici è un nemico invisibile con il quale ci troviamo a convivere quotidianamente. Secondo una ricerca di Emissions Analytics sarebbe 1.000 volte più dannosa dei gas di scarico. Il fenomeno è ben noto, per esempio, agli appassionati di Formula 1 che sanno come, durante la gara, le gomme delle monoposto siano sottoposte a un’usura spesso visibile anche a occhio nudo. Lo stesso effetto – seppur meno evidente – affligge tutte le auto e per questo rappresenta un problema ambientale tutto meno che trascurabile. Ma ora un gruppo di studenti universitari inglesi potrebbe aver trovato una soluzione.

Soluzione ambientale

The Tyre Collective, una startup nata tra un team di ricercatori e laureandi dell’Imperial College London e del Royal College of Art di Londra, ha inventato un modo per catturare la polvere prodotta dalle gomme su strada e per questo ha ricevuto il premio Terra Carta Design Lab, oltre al prestigioso James Dyson Award.

Gli studenti, hanno sviluppato un dispositivo che si può installare sul pneumatico di un’auto e utilizza l’elettrostatica e l’aerodinamica della ruota in movimento per raccogliere la polvere di microplastica. Questo strumento è in grado di rimuovere fino al 60% delle particelle di usura delle gomme. “La nostra invenzione – ha spiegato il co-fondatore del Tyre Collective, Hanson Cheng – è a basso consumo energetico e può essere alimentata direttamente dall’alternatore delle auto.

Le particelle di pneumatico catturate vengono immagazzinate in una cartuccia all’interno del dispositivo. Una volta estrsatte e raffinate, possono essere riutilizzate, anche per realizzare nuovi pneumatici”. Il brevetto è a basso consumo energetico e si adatta a diverse configurazioni di ruote e sottoscocca. E’ inoltre in grado di fornire dati sul tasso di usura in relazione alle abitudini di guida e alle condizioni ambientali. Dati preziosi per i produttori di pneumatici e veicoli.